19 luglio 2013

Involtini di Bresaola e Ricotta (e la perdita di qualcuno a noi caro).

ON AIR
Ligabue - Lettera a G

Così un giorno di mezza estate mi ritrovo a fare i conti con la morte.
Illusorio pensare di sentirsi pronti. 
Difficile gestire le sensazioni che invadono l'anima.
Una fitta prende allo stomaco.
Un rumore assordante riempie la testa.
La commozione scatena pianti inconsolabili.
Ogni attimo a ricordare della vita come scorre veloce.
Ogni attimo a ricordare "sono diventata grande".
Neppure la nascita di un figlio scandisce così bene il tempo.
La morte invece si.
Velocemente inizia a pulsare dentro.
Consegna i ricordi.
Alimenta rabbia.
Produce amore.
Genera tristezza per quel 'ti voglio bene' non detto.
Scalfisce un vuoto nel cuore, incolmabile.

Sabato 13 luglio mia nonna ci ha lasciato.
Con lei non avevo un rapporto speciale, di quelli che si hanno con le nonne.
Ma quando l'ho vista, una parte di me è volata via con lei. 
Fai buon viaggio nonna...poi riposa se puoi.

INVOLTINI DI BRESAOLA E RICOTTA
INGREDIENTI
bresaola
rucola
ricotta di pecora
limone
olio
sale

Condire la rucola con olio, sale e limone. Preparare le fette di bresaola e aggiungere su ciascuna un cucchiaino  di ricotta e qualche foglia di rucola. Chiudere gli involtini e spremere sopra qualche goccia di limone.



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14 luglio 2013

Di ritorno dal Salento.

ON AIR
Nina Zilli - 50mila

Di ritorno. 
Ancora no.
Inizio a scrivere questo post durante il penultimo giorno della nostra vacanza.
Seduta sul sedile posteriore.
Osservo il Salento.
Respiro profumo di primitivo e negroamaro.
Guardo mio figlio sorridere.
Resto incantata dal colore smeraldo del mare.
Fermata dopo fermata, ogni giorno una sorpresa.
Ogni mattina la luce dell'alba ad accompagnare i nostri passi fino alla spiaggia.
Ogni mattina le brioche calde a dare il buongiorno più dolce.
E poi l'acqua fredda delle prime ore ad accarezzare la punta dei piedi.
Immergersi piano piano.
Restare a guardare i profili delle terre vicine. 
Lasciare che il sole illumini completamente i nostri corpi.
Vedere la spiaggia riempirsi.
Facce, storie, gente del posto, gli aneddoti, le liti, gli ombrelloni troppo vicini, le risa dei bambini, mio figlio che scopre la sabbia.
La assapora.
Decide che è buona.
La mangia.
Proseguono le giornate di festa.
Baciati dal sole.
Coccolati dal buon cibo.
Le focacce tipiche.
Le vetrine profumate delle pasticcerie.
Le pucce e le pittole.
Il rosato fresco.
La scoperta di quella gelateria tipica.
Perdersi fra le strade del Salento.
Innamorarsi delle giravolte di Lecce.
Mangiare pesce lì, in quei lidi dove il tempo sembra fermarsi.
Accompagnati dal dialetto.
Non capire nulla.
Sentirsi a casa, comunque.

Termino di scrivere il post a una settimana dal nostro ritorno.
I giorni nel Salento sembrano già così lontani.
Li porto nel cuore.
Li custodisco.
Li rivivo nella testa.
Mi emoziono a ricordarli.
Mi innamoro a rivederli.







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