29 gennaio 2012

Funghi marinati allo zenzero e mandarino

E chi c'aveva mai pensato a marinare i funghi??? In realtà chi c'aveva mai pensato a marinare. 
Quella del "marinare" è possibile definirla una vera e propria cottura grazie solo all'aggiunta del limone o dell'aceto. Le preparazioni durano qualche giorno e acquistano un sapore davvero unico.

"Marinare è, secondo me, la grande trovata della cucina moderna: per fare bene e in fretta, si torna alle origini. Come si faceva quando non c'erano i frigoriferi e la conservazione degli alimenti era il principale problema da risolvere.
Nel Mediterraneo, grazie alla facile reperibilità di agrumi e aceto, questa tecnica si è diffusa con estrema rapidità. Accanto alle famose conservazioni sotto sale, spesso si sceglieva di marinare gli ingredienti: oggi la scelta è identica, anche se per motivi forse un po' diversi. "

FUNGHI MARINATI ALLO ZENZERO E (MANDARINO)
Mandarino fra parentesi perché la ricetta originale ma come anche la marinatura richiede l'uso del limone che io non avevo ma ero troppo curiosa di preparare i funghi marinati che mi cimento lo stesso!!! Il risultato??? Forse dovrei rivolgermi a chi mi ha insegnato a marinare ma la risposta del palato è stata più che buona e del nostro palato perché non fidarsi???

INGREDIENTI
funghi freschi
olio extravergine di oliva
succo di mandarino (limone)
zenzero
sale e pepe


Pulire i funghi, eliminare il gambo e affettarli piuttosto sottili. Preparare un'emulsione di olio extra vergine di oliva, succo di mandarino, sale, pepe e zenzero (per una tazza d'olio sarà sufficiente il succo di un limone). In un contenitore in vetro a chiusura ermetica, versare il primo strato di marinatura e poi con il primo strato di funghi a fettine. Coprire bene lo strato di funghi con la marinatura e proseguire fino ad esaurire gli ingredienti. Lasciare macerare al meno 6 ore prima di servire. 
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23 gennaio 2012

Gnocchetti sardi al profumo di mandarino

E fra risate, chiacchiere, profumo di cioccolato e aroma di agrumi, termina il mio primo corso di cucina dalla durata super breve ma dal contenuto super ricco di ingredienti magici e pillole preziose da sperimentare con passione nella mia cucina. 

Quello che ho imparato???? Osare con gli agrumi!!!! La scorza di un'arancia come anche il suo succo può dar vita ad un piatto davvero unico e fresco riempiendo ogni volta il piatto di quel colore così brillante che non può che mettere ancora di più gola al palato. 

E così che domenica mi ritrovo in cucina. E' ora di pranzo, ci sono dei mandarini nel cesto con i quali inizio a giocare, li porto al naso per sentirne l'aroma, tocco la buccia per sentirne la consistenza.....deciso: GNOCCHETTI SARDI AL PROFUMO DI MANDARINO.

INGREDIENTI 
gnocchetti sardi
pesto di rucola (già preparato e in frigorifero come la maestra Nadia insegna)
caciotta fresca di mucca
funghi champignon
Nella preparazione ho omesso l'uso di olio, sale e pepe perché il pesto insaporisce i funghi e la pasta.

Mettere a bollire l'acqua per gli gnocchetti. In una padella lasciare sciogliere il pesto (aggiungendo un po' di acqua tiepida) e unire i funghi. Coprire con un coperchio e lasciare cuocere i funghi. Cotta la pasta, mantecare tutto in padella aggiungendo l'acqua di cottura. Servire nei piatti grattugiando prima la caciotta fresca  e per ultimo la scorza di mandarino.
Nella preparazione ho omesso l'uso di olio, sale e pepe perché il pesto insaporisce i funghi.

Bon appétit!



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10 gennaio 2012

Ricetta bianco e nero: Torta di Mele di Nonna Maria


"Nel vecchio ricettario di famiglia, aggiornato negli anni da mia madre, ma scritto in gran parte dalla nonna paterna che aveva rielaborato ricette ancora precedenti provenienti dalla bisnonna, compaiono ogni tanto preparazioni strane che, senza dubbio, nulla hanno a che fare con la tradizione dolciaria del mio paese. La ricetta della TORTA DI MELE DI NONNA MARIA è uno di questi esempi: si tratta di una versione rivisitata della apple pie americana, portata nella nostra famiglia dalla mia nonna materna, emigrata da giovane negli Stati Uniti, la quale si era naturalmente adattata al modo di cucinare d'oltre oceano, ma aveva l'abilità di dare sempre un tocco italiano anche alle ricette più tipicamente americane, contaminandole positivamente con qualche sapore della sua patria d'origine. I piatti più riusciti che avevano l'approvazione dei parenti italiani, piuttosto sofisticati ed esigenti in fatto di cibo, ma sempre curiosi ed aperti alle novità, ebbero l'onore di entrare a far parte dei menù quotidiani, trovando la loro collocazione ideale tra tanti piatti della tradizione e venivano presentati da mia madre, con una punta di civetteria, come le ricette di nonna Maria. Tra i più riusciti ed amati, ci sono dei rotolini di cannella e questa torta di mele che prevede una pasta fatta senza l'aggiunta di uova, mentre il composto interno è leggermente speziato alla maniera americana."
Manuela Di Chiara


INGREDIENTI
per la pasta 
400 g di farina 00
200 g di burro a temperatura ambiente
180 g di zucchero
4 cucchiai di acqua fredda

per la farcitura
3 mele renette
4 cucchiai di zucchero
4 cucchiai di biscotti secchi sbriciolati o pan grattato
1 cucchiaino di cannella


Sbucciare le mele, tagliarle a fette non sottile e metterle in una terrina cospargendo sopra lo zucchero e cannella. Tenere da parte e mescolare di tanto in tanto.

Preparare la pasta unendo sulla spianatoia la farina e lo zucchero e il burro a pezzi. Mescolare l'impasto con le dita in modo da amalgamare il burro agli altri ingredienti fino ad ottenere una sorta di briciolame al quale aggiungere i quattro cucchiai di acqua fredda. Lavorando velocemente la pasta, si otterrà una pasta liscia e morbida ma non più appiccicosa, pronta per essere stesa. 
Imburrare bene uno stampo alto 5 cm e di diametro 24-26 cm.
Dividere la pasta in due parti di cui una leggermente più piccola. Utilizzare la parte più grande per stendere una sfoglia rotonda di circa 10 cm in più rispetto al diametro dello stampo in modo che, una volta stesa la sfoglia nello stampo, possa risalire il bordo. 
Una volta pronta la sfoglia base (che consiglio di stendere su un foglio di carta da forno) passarla sulla base dello stampo e poi preparare, con la seconda parte dell'impasto, la seconda sfoglia questa volta dello stesso diametro della tortiera. 
Spargere 4 cucchiai di pan grattato sopra la base già nella tortiera e subito dopo versare le mele con il liquido e coprire con la seconda sfoglia. Non occorre livellare la pasta, basterà far aderire bene i bordi delle due sfoglie (quella base e quelle di copertura).
Spennellare la torta con un po' di latte e spolverizzare con lo zucchero semolato. Infornare e far cuocere il dolce per 35-40 minuti alla temperatura di 180°. Ad ogni modo togliere dal fuoco quando la superficie sarà dorata e il bordo leggermente più scuro. 

La ricetta del libro scrive che è squisita accompagnata da due palline di gelato alla vaniglia e della panna montata, io vi dico che mangiata tiepida è qualcosa di davvero spaziale!!!

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7 gennaio 2012

PARIGI

Colorata, magica, incantevole, poetica, romantica, grigia e rigida, colta, profumata e stravagante non sono mai abbastanza gli aggettivi per raccontare la Ville Lumière!!! 

Il nostro viaggio inizia lo scorso 26 dicembre, dove in Italia è assolutamente un giorno festivo da sempre durante il quale governa la quiete in ogni strada della città. 

Arrivati a Parigi è tutto il contrario. Il 26 di dicembre è un giorno lavorativo durante il quale la città è nel pieno delle sue attività. 
Subito immersi nel tardo pomeriggio della Rive Droite  iniziamo a sorprenderci.
Una metropoli che esaudisce a pieno tutte le aspettative sia se ci si ferma a guardare la Torre Eiffel di notte sia se ci si siede in una qualunque caffetteria anche solo ad ascoltare parlare francese. 
L'eleganza e la cortesia diventano parte di noi e così dopo aver compiuto i doveri "istituzionali" da Notre-Dame al Sacro Cuore, dal museo del Louvre al museo D'Orsay, dal Quartiere Latino al Moulin Rouge, ci immergiamo tra strade alla scoperta degli artisti di Montmartre, delle Boulangeries e delle Patisseries, del buon vino e dell'emozione unica!!! Tutte scoperte che diventano buon motivi per tornare magari in una stagione diversa quando un'altra emozione avrà il suo spazio ma sempre targato "produits à Paris".


Torre Eiffel - 27 dicembre 2011


Moulin Rouge - 28 dicembre 2011

dall'alto della Cupola del Sacro Cuore - 28 dicembre 2011

Notre-Dame - 29 dicembre 2011


Sacro Cuore - 29 dicembre 2011

attraversando Champs-Elysées - 30 dicembre 2011

Torre Eiffel - 31 dicembre 2011

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