Ricette, ricordi, racconti.
Antiche tradizioni culinarie da mantenere vive di generazione in generazione.
Sapori che ricordano le storie di nonni e le loro vite nei campi.
Un libro da sfogliare per conoscere sempre meglio la tradizione maceratese.
Ingredienti poveri.
Quelli che in casa non mancano mai.
Un pizzico d'amore.
L'ingrediente segreto per ogni preparazione.
La ricetta alla mano, per non perdere neppure un passaggio.
- Questa grossa treccia semi dolce è nata, indubbiamente, come un dolce povero, preparato senza le uova: poco più che un pane addolcito con un po' di miele, ed impastato con l'acqua. Nel corso del tempo, la ricetta è stata arricchita, così il latte ha sostituito l'acqua, e al miele è stato aggiunto un po' di zucchero. In alcune varianti più recenti, l'olio di semi viene usato al posto dell'olio di oliva ed è prevista l'aggiunta di uva passa e canditi o addirittura scaglie di cioccolata, ma sostanzialmente questo treccione è rimasto un dolce semplice, adatto, come il nome ci suggerisce, alla merenda o alla colazione.
Questo dolce dal bel colore brunito, oltre che gustato così morbido e soffice, può essere tagliato e a fette da abbrustolire e spalmare, ancora calde, con un velo di marmellata. -
Manuela Di Chiara - Ricette, Ricordi, Racconti
I dolci della tradizione maceratese
TRECCIONE DELLA MERENDA
ingredienti
circa 600 g di farina 00
25 g di lievito di birra
2 cucchiai di miele (di melata o di acacia)
90 g di zucchero
75 ml di olio di oliva (o di semi di girasoli)
350 ml di latte
sale
PREPARAZIONE TRADIZIONALE
Far intiepidire 100 ml di latte, prelevati dalla dose totale, sciogliere il lievito di birra e un cucchiaino di zucchero, aggiungere, infine, la farina sufficiente per ottenere una massa morbida (saranno sufficienti circa 160 g da prelevare dalla quantità totale). Modellare un panetto e, dopo averlo inciso a croce sulla sommità, metterlo in una ciotola coperta con uno sparrone e lasciarlo lievitare, in un posto tiepido, fino a che non avrà raddoppiato il suo volume.
Fare, quindi, la fontana sulla spianatoia utilizzando la farina rimasta, mettervi al centro la piccola massa lievitata, dopo averla spezzata con le mani, aggiungere l'olio, il miele, il latte rimasto, lo zucchero e il sale. Amalgamare tutti gli ingredienti poi, se l'impasto risultasse troppo morbido, aggiungere ancora un po' di farina.
Lavorare bene e a lungo fino a quando la massa ottenuta non diventerà liscia e omogenea. Metterla, quindi, in una ciotola capiente, coprirla con uno sparrone (strofinaccio) umido e farla lievitare ancora per circa due ora o comunque fino a che non risulterà gonfia e soffice.
Trasferire la massa sulla spianatoia infarinata, sgonfiarla appena e dividerla in tre parti che dovranno essere lavorate con le mani fino a formare tre filoncini lunghi e stretti. Unirli insieme ad una delle estremità ed intrecciarli tra loro. Chiuderli anche all'altra estremità e trasferire il treccione su una lastra fa forno ben imburrata.
Mettere a lievitare in luogo tiepido dopo averlo coperto con uno sparrone umido o con un foglio di pellicola trasparente velata di olio, finché non sarà be gonfio (ci vorranno 30-40 minuti).
Prima di infornare, spennellare con un po' di latte. Fare, quindi, cuocere per circa 45 minuti nel forno preriscaldato a 180°.
Il treccione sarà cotto quando sulla sua superficie si formerà una crosticina brunita.
PREPARAZIONE CONSIGLIATA PER DONNE INCINTA O PER CHI NON AVESSE TEMPO
Prendere la macchina del pane e riempire il cestello con tutti gli ingredienti avendo cura di versare da quello più liquido a quello più solido. Anche in questo caso sciogliere il cubetto di lievito nel latte appena tiepido.
Selezionare il programma del solo impasto e lasciare lievitare nel cestello fino a quando la massa non sarà raddoppiata. Dare forma al treccione come sopra descritto e lasciare ancora lievitare per circa 30 minuti, coprendo il dolce con un foglio di pellicola unta di olio.
Infornare a 180° per scarsi 45 minuti.