28 marzo 2017

Di Ritorno da Londra (perché mi piace).

ON AIR
Killer Queen - Queen 

​La mia prima volta a Londra è stata più di quindici anni fa. Londra ha rappresentato il viaggio, il primo da sola per intenderci senza "mamma e papà" senza gite scolastiche, ospite a casa di un'amica che viveva nella capitale inglese. Il fascino di Londra mi ha praticamente rapita. Io che prima di quel momento ero timorosa nel muovermi anche sotto casa, catapultata nella grande e veloce metropoli, ho accolto nel mio mondo una nuovissima e meravigliosa realtà. Una realtà fatta di persone che si muovono e riempiono ogni spazio che sia una piazza che sia una stazione delle metropolitana che sia un pub a bere una pinta o un CUP OF TEA, una realtà fatta di persone NONCURANTE DI QUELLO CHE PENSA IL PROSSIMO. Ed il maggior fascino è proprio questo. Perché a Londra se esci in pigiama o completamente struccata nessuno ti guarda inorridito. Perché se bevi un caffè seduta sola in un bar nessuno ti prende per una povera pazza - senza amici, poverina - così come se lo bevi in corsa sulle scale della stazione metropolitana. LA LIBERTA' DI ESPRESSIONE è travolgente. Impossibile non innamorarsi di Londra perché Londra ti concede quella possibilità di essere te stesso. Perché Londra trasmette vita/esperienza uscendo fuori da quella bolla di "intolleranza" dalla quale noi italiani fatichiamo molto ad uscire. Per questo mi piace Londra e per questo l'ho scelta per farla vedere a Lorenzo, perché vorrei poter dare a lui, già da ora, quell'opportunità di apertura al mondo senza stupidi pregiudizi e chiusure mentali che poi inevitabilmente limiterebbero la libertà di espressione.


E poi mi piace Londra perché QUALSIASI ORA È GIUSTA PER MANGIARE spaziando la scelta fra tutti i paesi del mondo, la scelta è vastissima. Il cult britannico è sicuramente il Fish & Chips dove a Londra è possibile mangiarlo ogni duecento metri ma mangiarlo di buona qualità è un'operazione che richiede un pochino più di tempo e quasi spesso la qualità non risiede nelle zone centrali ma nei quartieri limitrofi. KERBISHER & MALT, non molto distante dalla stazione metro di Hammersmith, sulla District Line e la Piccadilly Line, prepara uno dei fish and chips più buoni che abbia mai mangiato. Servito al piatto caldissimo, di uno splendente color oro e tanto profumato. E' servito con una salsa tartara preparata home made. Il locale è piccolo ma molto accogliente, curato nei particolari. 
Non molto distante, MY OLD DUTCH prepara dei golosissimi pancakes in perfetto stile olandese. Sono proposti o in formato extra e sottile come le crepe olandese, farciti sia salati sia dolci, oppure proposti in formato butterscotch pancakes, anche questi farciti sia salati sia dolci. L'impasto è sempre lo stesso. I locali a Londra sono tre, uno in High Kensington, uno in Chelsea e uno in Holborn.

E poi mi piace Londra perché ogni volta che torno mi da' quella certezza che mi conforta. Rivederla oggi, con uno sguardo più adulto, mi ha convinto, ancora di più, della direzione che vorrei perseguire, allontanandomi quindi da pregiudizi e perbenismi interessati. VIVERE IL PRESENTE ESPRIMENDO SE STESSI.

Kerbisher and Malt - kerbisher.co.uk
164 Sheperd's Bush Road 
tube: District Line - Piccadilly Line
Hammersmith


My Old Dutch - myolddutch.com
16 Kensington Church Street
tube: Circle Line - District Line
bus: 27
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15 marzo 2017

Racconto pezzi della mia storia personale.

ON AIR 
Cocaine - Eric Clapton

Una nuova settimana è già ripartita e questa volta la mia testa lo ha fatto concludendo una lunga riflessione. Questo post inizia citando chi in questi anni, e precisamente da quando sono mamma, ha contributo alla mia crescita personale. Lei, non che abbia bisogno di una mia citazione, è la popolarissima Chiara Cecilia Santamaria ancora più conosciuta con il suo MA CHE DAVVERO. Premesso che io a Chiara non l'ho mai incontrata e lei non sa lontanamente chi io sia, ma seguendo il suo blog o meglio approfondendo alcuni dei suoi post, sembra come se chiacchierassimo da sempre e riuscendo quindi a far un grande lavoro su me stessa. Le parole di Chiara, nell'ambito di alcune tematiche, sono tanto sfrontate così tanto vere che fortunatamente mi hanno portata a prendere in mano la mia ME ad ascoltarla con più attenzione e a lasciarla vivere per come vuole vivere.

Primo, LA MATERNITA' - Quando dedici di avere un figlio, ecco sappiate che tutto quello che pensate al riguardo ne è soltanto un'infinitesima parte di quello che poi vivrete. La maternità è un'esperienza pazzesca. Tormentata. Esageratamente contrastante. Ci tengo a dire che ovviamente non per tutte è vissuta nello stesso modo ma quello che ho avuto modo di constatare che è più facile lasciare credere di vivere una maternità modello piuttosto che la realtà. Con maternità modello intendo una maternità amorevole, dove la madre è felicissima del suo nuovo ruolo, dove l'istinto materno è d'obbligo, dove l'allattamento è un'esperienza sensoriale senza precedenti, dove finalmente sono diventata mamma: prima di te como ho fatto a vivere!!! La MIA realtà è stata in contrapposizione con tutto quello che il modello prevede. La stanchezza fisica è stata tale da dissociarmi completamente durante il primo anno di vita di mio figlio. Ero uno zombie che camminava. Mi sono sentita completamente svuotata, senza emozioni, inadatta a qualsiasi ruolo, vedevo il tempo scorrere davanti con un esserino in braccio e senza godere praticamente di nulla. Pianti - Pannolini - Frigorifero vuoto - Spesa da fare - Solitudine - Notti insonni - Incompresioni - Tette doloranti - tutte quelle stupide convenzioni comportamentali imposte - ecc - ecc - ecc - ecc. Quando a un certo punto mi sono fermata e grazie al consiglio di un'amica scritto nel testo di una email, fra le mani mi è capitato "Quello che le mamme non dicono". Quelle parole mi hanno illuminata, RACCONTAVANO LE MIE EMOZIONI meglio di come io riuscissi a fare con me stessa. Ho così deciso a 6 mesi di mio figlio di smettere di allattare, decidendo che era meglio una ME felice piuttosto che il latte materno. Ho così inziato ad ascoltare le parole di tutti quelli che "meglio se fai così" e deciso poi di comportarmi come il mio zero istinto materno mi diceva di fare. Ho così iniziato a prendere coscienza di me stessa e della mamma che volevo essere semplicemente essendo me stessa, vivendo le mie stravaganze e i miei spazi e senza dunque subire quelle continue forme di sensi di colpa provenienti dall'esterno e senza sentirmi costantemente inadatta nei confronti di mio figlio. Ho così continuato e sono già trascorsi 4 anni di straordinaria fatica senza i quali oggi non sarei quella che sei, migliore. 

Secondo, LA VITA DI COPPIA - Circa un mese fa Chiara sul suo blog, ha pubblicato un verissimo post raccontando della sua vita di coppia o meglio provando a descrive il come si amano lei e il suo compagno. Fin da subito/nascita, soprattutto noi donne, siamo bombardate su come dovrà essere la nostra vita di coppia: trovare un uomo (e dico uomo non sono ammesse attrazione per lo stesso sesso), sposarlo e prodigarsi a lui e aggiungere al pacchetto coppia quel ruolo di madre: perché un uomo va accudito!!! Ecco il punto è che non esiste solo questa condizione d'amore ma ne esistono molte altre, forse anche sicuramente più appaganti. Tipo quella che prima di amare il mio uomo, preferisco amare me stessa. Che prima di impegnare il tempo libero per l'uomo, vorrei sapere di aver dedicato, quanto meno, la stessa quantità di tempo libero per me stessa. Che prima di vivere per lui o con lui, vivo prima per ME o con ME. Io e il mio compagno sono tanti anni che viviamo insieme e quello che sappiamo che ci AMIAMO a modo nostro senza vivere il non desiderio di voler stare insieme un dramma. Senza rinunciare a ritagliare i nostri spazi personali. Senza pretese l'uno nei confronti dell'altro ma provando a vivere con condivisione. Disinnescando discussioni sterili, impegnando quell'energia alla cura personale. Oggi, sono fermamente convinta, che il segreto per vivere in una relazione e magari avere anche la pretesa di farla durare nel tempo, è prima di tutto amare se stessi. Se manca questo presupposto, è difficile vivere con l'altro ma come è difficile relazionarsi in qualsiasi situazione di vita sociale. 

Terzo, IO - Due lettere, un emisfero. Se poi l'emisfero è quello femminile...azz che dolori!!! Sono circa 37 anni quasi 38 che lavoro sul mio IO emozionale e fisico. Cerco di comprenderlo, di assecondarlo, di migliorarlo, di metterlo alla prova, di farlo sentire speciale, di dargli l'importanza che merita, di tirarlo fuori da quello stato perenne di insicurezza. Negli anni ho fatto un durissimo lavoro e guardandomi allo specchio, mi sono finalmente convinta, che poi non sono così tanto male. Mi sono finalmente convinta che un po' di ciccia non è propriamente sinonimo di bruttezza ma anzi fonte di interessante femminilità. Ho finalmente preso contatto diretto con LA MIA FEMMINILITA', sentendomi meravigliosamente appagata. E quello che oggi mi fa sentire forte, è vivere questa parte di me serenamente senza sentirmi vittima di quegli scandalosi giudizi pronti a ferire senza alcuna minima pietà. Siamo donne e, come tali, femminilità e sensualità ci appartengono, saperle esprimere naturalmente sentendole proprie è il miglior dono che possiamo fare a noi stesse. Dunque donne AMIAMO noi stesse ogni giorno di più!!! SIAMO PIU' BELLE.

Giunta alla fine, credo di aver scritto il post più lungo nella storia di questo blog. Ci tengo a dire che tutte le mie parole sono, come ovvio, considerazioni basate sulla mia esperienza personale e non vogliono in alcun modo prevaricare l'esperienza di qualcun altro o quanto meno offendere le situazioni altrui. 
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10 marzo 2017

Roma, Quanto Sei Bella.

ON AIR
Tiziano Ferro e Carmen Consoli - Il Conforto 

Da brava romana la relazione con la mia città è un vortice di emozioni che si alternano fra amore e odio. La grandezza di Roma è direttamente proporzionale al malessere quotidiano che questa ti fa vivere. In continua contrapposizione sentimenti di malessere e felicità, esasperazione e serenità totale, tolleranza e assoluta mancanza di rispetto. 
L'inadeguatezza di Roma è tale che a volte sono più i sentimenti negativi che quelli positivi. 

Ma poi succede che un pomeriggio passeggio per Roma, e mi fermo, la osservo, la riguardo e me ne scopro innamorata come la prima volta che l'ho guardata. 
Roma quando cammino, mi abbraccia. E se poi, è una giornata di quelle con il cielo terso, con l'orizzonte che arriva fino laggiù, Roma mi fa passare tutti i guai e mi stampa un sorriso in faccia. 

La primavera è alle porte e vedere Roma in questo periodo è straordinario, il momento migliore per innamorarsene per la prima volta o ancora di più. 

Una Buona Giornata. 



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